19. Juni 2017

The winners HERO Südtirol Dolomites 2017



DOPPIETTA AZZURRA ALLA HERO SÜDTIROL DOLOMITES 2017: IN VAL GARDENA GLI EROI SONO JURI RAGNOLI ED ELENA GADDONI
Nella ottava edizione della competizione di mountain bike si impongono Juri Ragnoli nel tracciato di 86 chilometri ed Elena Gaddoni nel tracciato corto di 60 chilometri. Ben 4.017 gli iscritti in rappresentanza di 45 nazioni. Gerhard Vanzi: «La HERO e la visibilità internazionale: un biglietto da visita delle Dolomiti».


I biker azzurri Juri Ragnoli ed Elena Gaddoni trionfano alla HERO Südtirol Dolomites 2017. Questo il risultato finale della gara che i due biker hanno inseguito a lungo nella loro carriera. Ci hanno provato e riprovato e ce l'hanno fatta in questa ottava edizione.

«È un sogno che si avvera!» è la frase che entrambi utilizzano al traguardo di Selva di Val Gardena, in un tripudio tutto italiano.
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Leo Paez, il colombiano che di HERO ne ha vinte quattro, questa volta non riesce a imporsi, e chiude al secondo posto, lasciando Daniele Mensi a completare il podio. Gaddoni, invece, mette in fila le due austriache Christina Kollmann e Carmen Buchacher, rispettivamente seconda e terza.

In 4.017 gli iscritti alla più dura e affascinante gara di mountain bike marathon del mondo, andata in scena sulle incantevoli Dolomiti. Due i tracciati: il percorso lungo con partenza dalla Val Gardena e attraversamento di Alta Badia, Arabba, Val di Fassa e Alpe di Siusi per un totale di 86 chilometri e 4.500 metri di dislivello per gli uomini, e quello più corto di 60 chilometri e 3.300 metri di dislivello per le donne.

Una gara perfetta anche per Gerhard Vanzi, presidente del comitato organizzatore: «Grazie a un meteo da sogno, a uno scenario unico e a una organizzazione fluida anche quest'anno la HERO è stata uno splendido biglietto da visita per le valli dolomitiche e l'Alto Adige».

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La gara maschile ha un padrone indiscusso: Juri Ragnoli. Il campione italiano marathon, classe 1988, domina dall'inizio alla fine e dimostra di essere in splendida forma in vista dei Mondiali di domenica prossima a Singen (Germania). E per gli avversari è solo una questione di lotta per gli altri due gradini del podio. In avvio solo il belga Roel Paulissen riesce a stare in scia al bresciano, che transita per primo sul Dantercepies. Il campione in carica Paez, non al meglio per un problema fisico accusato prima della gara, è attardato ed è costretto a inseguire i due fuggitivi con Daniele Mensi, lo scorso anno terzo classificato e uno dei pretendenti alla vittoria.

Sul Campolongo la musica è sempre la stessa, con Ragnoli tallonato da Paulissen, ma con Paez in forte crescita. Verso il Pordoi, il colombiano raggiunge e stacca Paulissen in crisi e prova a lanciarsi all'inseguimento del battistrada. Un paio di minuti separano i due atleti, con il plurivincitore sudamericano che tenta l'aggancio.

Ma contro questo Ragnoli è dura. Infatti il bresciano dello Scott Racing Team anche sul Duron è inarrestabile e per gli avversari è imprendibile. Taglia il traguardo di Selva Gardena per primo in 4:29'30" e ad attenderlo c'è Claudia, la fidanzata, che lo abbraccia: il primo luglio i due si sposeranno: «Tra poco più di dieci giorni mi sposo con Claudia ed è a lei che voglio dedicare questa vittoria. Vincere la HERO significa coronare un sogno che inseguivo ormai da cinque, sei anni. Vincere qui vuol dire dimostrare di essere il più forte sul percorso più bello.
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Ho capito che ce l'avrei fatta a Canazei, quando mi hanno comunicato che avevo un vantaggio di sei minuti. Da quel momento ho cercato di gestire le forze fino al traguardo. Mi sono innamorato della HERO nel 2011, quando sono arrivato secondo. Ci sono voluti sei anni, ma ce l’ho fatta!».

Al secondo posto, staccato di quasi sette minuti, troviamo Leo Paez. Il colombiano è incappato in una giornata sfortunata, ma è comunque riuscito a ottenere un risultato prestigioso. «Non mi sentivo bene, prima della partenza ho avuto problemi di stomaco, e di conseguenza la condizione non poteva essere ottimale, tanto che temevo di non riuscire ad arrivare nemmeno al traguardo. Poi ho anche sbagliato il percorso. Riprendere Ragnoli era davvero impossibile e posso ritenermi soddisfatto di questo secondo posto».

Sul podio troviamo un altro azzurro. È Daniele Mensi, terzo per il secondo anno di fila. «Onestamente mi aspettavo qualcosa di più, ma ho commesso l'errore di gestirmi troppo all'inizio, quando mi sentivo molto bene. Pensavo che la gara potesse decidersi più avanti. Invece mi sbagliavo, bisognava spingere da subito e Ragnoli ormai era andato. Scendendo da Canazei sono riuscito a recuperare e comunque salire su questo podio è sempre una grande soddisfazione. La condizione c'è e questo è un buon segnale in vista dei prossimi Mondiali».

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Dopo Ragnoli, anche Elena Gaddoni riesce a firmare l'albo d'oro della HERO. La romagnola della Cicli Taddei centra infatti un successo con le lacrime agli occhi che ancora mancava nella sua bacheca. Chiudendo i 60 chilometri del percorso femminile in 4:03'21” conquista per la prima volta la durissima gara. È stato praticamente un monologo. Dopo essere transitata sul Dantercepies con 13 secondi di ritardo da Maria Cristina Nisi, Gaddoni si prende il comando e non lo lascia più. Macina chilometri e le avversarie non la vedono più.

«L'emozione è fortissima – dichiara all'arrivo - vincere la Hero è il coronamento di una carriera, è un sogno che si realizza, è davvero il massimo. Oggi è stato tutto perfetto, dall'inizio alla fine. Sono partita subito forte, poi ho tenuto duro sulla salita del Pordoi. Nell'ultimo tratto la fatica si è fatta sentire ed è normale che sia così perché questa gara è davvero dura. Il percorso è perfetto, migliora ad ogni edizione, ed è sempre stupendo correre qui. Complimenti agli organizzatori».

Dietro, intanto, risalgono le austriache, con Christina Kollmann che fa la differenza sul Sella e va a prendersi il secondo posto, a quasi 4' dalla vincitrice. «La Hero è una gara estremamente dura e ho sentito la fatica anche perché sono reduce dall'Alpen Tour della scorsa settimana, competizione che sono riuscita a vincere e quindi non avrei mai pensato che sarei riuscita a fare così bene anche qui. Sono riuscita a staccare Nisi sulla discesa del Pordoi, mentre Gaddoni era veramente irraggiungibile».

Alle spalle di Kollmann c'è Carmen Buchacher, che supera Maria Cristina Nisi e va a completare il podio. «Vivo e mi alleno in Sudafrica e non sono abituata a salite così dure. Ho trovato un percorso davvero bello, ricco di discese molto tecniche. Ho sofferto maggiormente le ascese, pagando un pizzico di stanchezza a causa della recente partecipazione all'Alpen Tour».

La gara sul tracciato di 60 in chiave maschile va ad appannaggio dell’altoatesino Klaus Fontana che si presenta a braccia alzate sul traguardo. Il pusterese del Torpado Südtirol aveva vinto sul "lungo" la prima edizione nel 2010. Oggi porta a casa il percorso "corto" ed è il primo atleta a realizzare questa particolare doppietta.

Ben 4017 partecipanti alla HERO Südtirol Dolomites 2017 in rappresentanza di 45 nazioni, e anche in questa ottava edizione si è registrato il tutto esaurito. La HERO si conferma non solo la più difficile mountain bike marathon del mondo, ma anche una delle più ricercate e frequentate.

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«Naturalmente a noi come organizzatori la continua crescita della HERO ci riempie di gioia - commenta Gerhard Vanzi, presidente del comitato organizzatore - un evento di queste dimensioni è sempre legato a numerose incognite. Per questo sono felice che tutto abbia funzionato: gli atleti sono arrivati in buone condizioni al traguardo, il tempo è stato perfetto, anche gli spettatori hanno avuto la loro parte e sono rimasti sicuramente soddisfatti dello spettacolo» commenta Vanzi, che sottolinea come la HERO sia un biglietto da visita straordinario per il territorio.

«Le valli dolomitiche e l'Alto Adige possono mostrare il loro lato migliore anche grazie alla collaborazione di centinaia di collaboratori volontari».

HERO Südtirol Dolomites 2017
Classifica HERO Südtirol Dolomites 2017 Uomini (86 chilometri)
1. Juri Ragnoli (ITA) 4:29.30,4
2. Hector Leonardo Paez Leon (COL) 4:36.23,3
3. Daniele Mensi (ITA) 4:41.00,8
4. Uwe Hochenwarter (AUT) 4:42.20,2
5. Tony Longo (ITA) 4:42.48,8
6. Markus Kaufmann (GER) 4:43.59,6
7. Cristian Cominelli (ITA) 4:46.01,0
8. Urs Huber (SUI) 4:51.34,2
9. Luca Ronchi (ITA) 4:52.10,6
10. Cristiano Salerno (ITA) 4:53.20,2

Classifica HERO Südtirol Dolomites 2017 Donne (60 chilometri)
1. Elena Gaddoni (ITA) 4:03.21,8
2. Christina Kollmann (AUT) 4:07.24,4
3. Carmen Buchacher (AUT) 4:11.29,1
4. Maria Cristina Nisi (ITA) 4:14.00,3
5. Costanza Fasolis (ITA) 4:14.19,4
6. Sabine Sommer (AUT) 4:15.40,9
7. Andrea Böttger (AUT) 4:16.24,8
8. Elisa Gastaldi (ITA) 4:22.21,9
9. Elisabeth Steger (ITA) 4:28.57,0
10. Katrin Schwing (GER) 4:33.19,3

Le classifiche e tutti i tempi si possono trovare su: www.herodolomites.com/it/race/sellaronda-hero-marathon
Per maggiori informazioni: www.herodolomites.com









HERO SÜDTIROL DOLOMITES: JURI RAGNOLI UND ELENA GADDONI SIND DIE HEROES 2017
Juri Ragnoli und Elena Gaddoni dürfen sich nun auch offiziell „HEROes“ nennen. Sie haben heute den härtesten Mountainbike-Marathon der Welt gewonnen, den HERO Südtirol Dolomites. Beide waren auf der Strecke rund um Sellastock und Langkofel eine Klasse für sich, für beide ging mit ihrem Sieg – wie sie unisono bestätigten – ein Traum in Erfüllung. Den Begriff „Traum“ bemüht auch OK-Chef Gerhard Vanzi: „Nicht zuletzt wegen des Traumwetters, der einzigartigen Kulisse und einer reibungslosen Organisation war der HERO auch in diesem Jahr eine optimale Visitenkarte der Dolomitentäler und Südtirols.“ 

Mit einem italienischen Doppelsieg endete heute die 8. Auflage des HERO Südtirol Dolomites, der in diesem Jahr auch die Generalprobe für die in einer Woche in Singen stattfindende Weltmeisterschaft war. Sowohl für Juri Ragnoli als auch für Elena Gaddoni ist es der erste Sieg in Wolkenstein. „Ein Sieg beim HERO ist die Krönung einer Karriere“, so eine sichtlich gerührte Gaddoni. Auch Ragnoli hatte im Ziel mit den Tränen zu kämpfen: „Nach so einem Rennen kommen starke Gefühle hoch, es ist wie ein Traum.“
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Ragnoli hatte heute früh offengelegt, was er sich auf der 86 Kilometer langen Strecke mit 4500 Höhenmetern vorgenommen hatte. Schon beim ersten Anstieg auf Dantercepies konnte sich der 29-Jährige mit dem belgischen Routinier Roel Paulissen vom Feld lösen, nach dem zweiten Anstieg auf den Campolongo-Pass hatten beide einen Vorsprung von fast drei Minuten. „Ich habe am Anfang gleich gemerkt, dass ich gute Beine habe“, erklärte Ragnoli nach dem Rennen. „Und meine Energien habe ich mir sehr gut eingeteilt.“

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Auf dem Abschnitt zwischen Campolongo-Pass und Pordoijoch, auf dem auch der härteste Anstieg hinauf zum Sourasass zu bewältigen ist, musste Paulissen abreißen und auch den furios angreifenden HERO-Rekordsieger Paez vorbeiziehen lassen. Der Kolumbianer, vierfacher Sieger in Wolkenstein, hatte heute einen denkbar schlechten Start erwischt. „Es ging mir vor dem Start alles andere als gut, ich musste mich übergeben und habe mich auch noch verfahren“, so Paez. Schon wegen dieser schlechten Ausgangsposition sei er hochzufrieden mit dem zweiten Platz bei seinem Lieblingsrennen.

Mensi, schon im Vorjahr Dritter, hatte im Ziel gemischte Gefühle. Er habe, so der 28-Jährige aus Vicenza, heute mit mehr gerechnet, in der ersten Rennhälfte aber einige Zeit eingebüßt. „Ich konnte auf der Abfahrt nach Canazei zwar noch aufholen, Ragnoli und Paez waren da aber schon zu weit weg“, so Mensi, der doch ein zufriedenes Fazit zieht: „Bei diesem Rennen auf dem Podium zu stehen, ist immer ein gutes Gefühl, auch weil es bestätigt, dass ich in guter Verfassung zur WM fahre“, erklärte Mensi.

Zweifelsohne in Bestform ist der HERO 2017, Juri Ragnoli. Er versuche schon seit fünf, sechs Jahren, hier zu gewinnen, „irgendetwas ist aber immer schief gegangen“, so Ragnoli. Auf die Frage, was heute denn anders gelaufen sei, grinste der Sieger: „Ich heirate in zehn Tagen, vielleicht war das der Energieschub, den ich gebraucht habe.“

Während bei den Herren die 86-Kilometer-Königsdistanz für den UCI-Marathon-Weltcup gewertet wird, ist es bei den Damen die „kurze“ Variante über 60 Kilometer und 3200 Höhenmeter.
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Diese hatte heute keine so im Griff wie Elena Gaddoni, die das Rennen schon auf den ersten Kilometern für sich entscheiden konnte. Auf Dantercepies hatte Gaddoni – dort noch begleitet von Maria Cristina Nisi – das Feld bereits hinter sich gelassen, auf dem Pordoijoch hatte sie bereits fünf Minuten Vorsprung. Im Ziel blieben vier Minuten auf die Zweitplatzierte Österreicherin Christine Kollmann und sogar fast acht auf deren Landsfrau Carmen Buchacher auf Platz drei.

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Für HERO-Siegerin Gaddoni war das heutige ein perfektes Rennen – „von Anfang bis zum Ende“. Zwar habe sie am Schluss noch leiden müssen, der herausgefahrene Vorsprung habe aber für den Sieg gereicht, den die 37-Jährige als größten Triumph ihrer 20-jährigen Karriere ansieht – auch wegen der Umstände: „Für mich ist ein Rennen auf einer solchen Höhe schwierig, weil ich auf Meereshöhe lebe“, so die Bikerin aus der Romagna. „Dabei liebe ich die Berge.

Gaddoni, so bestätigte auch die zweitplatzierte Christina Kollmann sei heute eine Klasse für sich gewesen. Sie selbst habe nicht geglaubt, dass es so gut laufen könne, weil sie die Anstrengungen der gewonnenen Alpentour Trophy noch gespürt habe. „Ich habe mich deshalb gewundert, dass ich gegen Ende des Rennens immer besser in Schwung gekommen bin“, so Kollmann. Die bis dahin Zweitplatzierte Nisi habe sie in der schwierigen Abfahrt vom Pordoijoch überholt, gegen Gaddoni sei sie aber machtlos gewesen.

Die Alpentour Trophy hatte auch die drittplatzierte Österreicherin Carmen Buchacher noch in den Beinen. Weil sie in Südafrika lebe und trainiere, sei sie so steile Anstiege wie jene des HERO nicht gewohnt. „Ich habe auf diesen Anstiegen immer zu leiden und bin froh, wenn ich einen zusätzlichen Gang habe“, so Buchacher, die sich vor allem auf den Abfahrten des HERO wohlfühlt. „Sie sind abwechslungsreich und technisch anspruchsvoll“, so die Klagenfurterin, die mit dem Ausgang des Rennens hoch zufrieden ist: „Es ist für mich sehr gut gelaufen, vor allem angesichts eines so starken Feldes.

Wie stark das Feld letztendlich war, zeigt auch das angeschlagene Tempo. Bei optimalen äußeren Bedingungen kam Juri Ragnoli auf eine Durchschnittsgeschwindigkeit von über 19 Stundenkilometer, Elena Gaddoni auf knapp 15. Obwohl etwas (oder zum Teil auch deutlich) langsamer, hat man heute in Wolkenstein auch den Rest des HERO-Feldes hochleben lassen.

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Mit 4017 Teilnehmern und damit so vielen wie noch nie wurde auch bei der 8. Auflage des HERO Südtirol Dolomites das Teilnehmerlimit ausgeschöpft. Der HERO ist damit nicht nur der härteste Mountainbike-Marathon der Welt, sondern auch einer der begehrtesten. „Die mehr als positive Entwicklung des HERO macht uns als Organisatoren natürlich große Freude“, so OK-Chef Gerhard Vanzi.

Er kann für ein Zwischenfazit durchschnaufen: „Eine Veranstaltung dieser Größenordnung ist mit vielen Unwägbarkeiten verbunden, deshalb bin ich froh, dass alles gut gegangen ist: die Athleten sind heil im Ziel, das Wetter hat gepasst, die Zuschauer sind auf ihre Kosten gekommen“, so Vanzi, der den HERO als „optimale Visitenkarte“ bezeichnet. „Die Dolomitentäler und Südtirol können sich dank der Mitarbeit hunderter engagierter Freiwilliger von ihrer besten Seite zeigen.

Kuriosum am Rande: Mit dem Südtiroler Klaus Fontana (Olang) setzte sich heute über 60 Kilometer ein ehemaliger HERO durch. Fontana ist damit der erste, der sowohl auf der langen (2010) als auch auf der kurzen Strecke gewonnen hat
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Rangliste HERO Südtirol Dolomites 2017 Herren (86 Kilometer)
1. Juri Ragnoli (ITA) 4:29.30,4
2. Hector Leonardo Paez Leon (COL) 4:36.23,3
3. Daniele Mensi (ITA) 4:41.00,8
4. Uwe Hochenwarter (AUT) 4:42.20,2
5. Tony Longo (ITA) 4:42.48,8
6. Markus Kaufmann (GER) 4:43.59,6
7. Cristian Cominelli (ITA) 4:46.01,0
8. Urs Huber (SUI) 4:51.34,2
9. Luca Ronchi (ITA) 4:52.10,6
10. Cristiano Salerno (ITA) 4:53.20,2

Rangliste HERO Südtirol Dolomites 2017 Damen (60 Kilometer)
1. Elena Gaddoni (ITA) 4:03.21,8
2. Christina Kollmann (AUT) 4:07.24,4
3. Carmen Buchacher (AUT) 4:11.29,1
4. Maria Cristina Nisi (ITA) 4:14.00,3
5. Costanza Fasolis (ITA) 4:14.19,4
6. Sabine Sommer (AUT) 4:15.40,9
7. Andrea Böttger (AUT) 4:16.24,8
8. Elisa Gastaldi (ITA) 4:22.21,9
9. Elisabeth Steger (ITA) 4:28.57,0
10. Katrin Schwing (GER) 4:33.19,3

Die vollständigen Ranglisten und alle Teilzeiten finden sich unter: www.herodolomites.com/de/race/sellaronda-hero-marathon

Nähere Informationen auf www.herodolomites.com
 











HERO SÜDTIROL DOLOMITES: JURI RAGNOLI AND ELENA GADDONI ARE THE 2017 HEROES 
Juri Ragnoli and Elena Gaddoni are now officially “HEROes”. Today, they won the toughest mountain bike marathon in the world, the HERO Südtirol Dolomites. Both were in a class of one’s own on the track around the Sella mountain and the Sassolungo and for both, this victory was a dream come true. OC President Gerhard Vanzi also strives for the concept of “dream”: “The HERO was an ideal calling card for the Dolomites and South Tyrol this year, not least because of the dream weather, the unique scenery and smooth organization.”

Today’s 8th edition of the HERO Südtirol Dolomites ended with an Italian double and also provided the perfect rehearsal for next week’s World Championships in Singen. These are the first victories for both Juri Ragnoli and Elena Gaddoni.
A win of the HERO is the culmination of my career” said a visibly moved Gaddoni. Ragnoli was also holding back tears: “Strong feelings are surfacing after such a race, it’s like a dream.”
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Ragnoli disclosed this morning what he had planned to do on the 86-km circuit with 4,500 m altitude change. He and 29-year-old Belgian veteran Roel Paulissen were able to pull away from the crowd in the first uphill of Dantercepies increasing their lead to almost three minutes at the second climb of Campolongo. “I noticed at the beginning that my legs are strong” explained Ragnoli after the race. “And I have spread my energy well”.

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On the section between the Campolongo and Pordoi passes, which includes also the hardest climb of the race up to the Sourasass, Paulissen had to relent also letting the furiously attacking record holder Paez pass him. The Colombian four-times-winner of the HERO, had an incredible difficult start. “I didn’t feel so well at the start, I had to vomit and even got lost on the way” said Paez. In light of this tough start, he is incredibly pleased with his second place in his favorite race. While Ragnoli rode on his own at the top, last year’s winner Paez was able to keep his lead ahead of third-placed Daniele Mensi.

Mensi who repeated his third place from last year had mixed feelings at the finish. The 28-year-old from Vicenza, Italy had higher hopes for today but lost some time at the beginning of the race. “I was able to catch up on the descent into Canazei, but Ragnoli and Paez were already too far ahead by then” said Mensi who is nevertheless pleased with his result. “To be on the podium in this race is always a good feeling. Also because it confirms that I am in good shape for the World Championships” explains Mensi.

Juri Ragnoli is clearly in top-form. He has been trying to win this race for the last five or six years, but “something had always gone wrong” said Ragnoli. When asked what made the difference this time, the winner grinned and added: “I’m getting married in ten days, maybe that was the energy boost I needed.
While the 86-km long circuit is rated for the Men’s UCI Marathon World Cup, it is the shorter 60-km long with 3,200 m altitude change that count’s in the women’s category. Nobody dominated it today like Elena Gaddoni who already decided the race in the first kilometers.
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On Dantercepies, Gaddoni had left behind the field but was still accompanied by Maria Cristina Nisi and by the Pordoi Pass, her lead extended to five minutes. Gaddoni finished with a four minute lead ahead of Austrian Christine Kollman and even almost eight minutes ahead of Carmen Buchacher, also from Austria.

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This was a perfect race - “from start to finish” for HERO winner Gaddoni. Although suffering at the end, the lead head been enough to bring a victory to the 37-year-old who considers this the biggest triumph of her career - also given the circumstances. “For me, a race at this altitude is difficult because I live at sea level” said the biker from Romagna, Italy. “But I love the mountains”. 

Also second-placed Christina Kollmann confirmed that Gaddoni was in a class of her own. She herself didn’t believe that she could ride so well, because she could still feel the effort she extended to win the Alptentour Trophy. “I was therefore surprised that I got better and better at the end of the race” added Kollmann. She also overtook Nisi, who had been in second place up to then, but was powerless against Gaddoni in the challenging descent of Pordoi Pass.

Third-placed Austrian Carmen Buchacher’s legs were also still suffering from the Alpentour Trophy. She lives and trains in South Africa and is therefore not used to such steep climbs as the HERO. “I always suffer on the uphills and I’m glad if I can find an extra gear” says Buchacher who is particularly comfortable on the downhills of the HERO. “They are versatile and technically sophisticated” said the Austrian who is very satisfied with her result in the race. “It went very well for me, especially considering such a strong field.

The strength of this field was ultimately also proven by the times set. Average speed was 19 and 15 km/h for Juri Ragnoli and Elena Gaddoni, respectively.

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The rest of the HERO was also celebrated today in Selva, albeit some were (a times much) slower. 4017 participants have exhausted this years capacity of the 8th edition of the HERO Südtirol Dolomites. The HERO is thus not only one of the hardest mountain bike marathons of the world, but has become also one of the most coveted.
This more than positive development of the HERO is of course a great pleasure for us organizers” said OC President Gerhard Vanzi. He can take a breather.

An event of this magnitude is associated with many uncertainties, so I am glad that everything went well: most athletes made it to the finish, the weather was good, the spectators got their money’s worth.” adds Vanzi who sees the HERO as an “optimal calling card. The valleys in the Dolomitesand South Tyrol could show their best side thanks to the cooperation of hundreds of committed volunteers.”

Of notice: Klaus Fontana from nearby Olang, Italy, won the 2010 HERO and with today’s victory of the shorter circuit is thus the first two win both long and short distances.

Ranking HERO Südtirol Dolomites  Men (86 km):
1. Juri Ragnoli (ITA)                           4:29.30,4
2. Hector Leonardo Paez Leon (COL)  4:36.23,3
3. Daniele Mensi (ITA)                        4:41.00,8
4. Uwe Hochenwarter (AUT)                4:42.20,2
5. Tony Longo (ITA)                            4:42.48,8
6. Markus Kaufmann (GER)                 4:43.59,6
7. Cristian Cominelli (ITA)                    4:46.01,0
8. Urs Huber (SUI)                              4:51.34,2
9. Luca Ronchi (ITA)                           4:52.10,6
10.Cristiano Salerno (ITA)                    4:53.20,2
 
Ranking HERO Südtirol Dolomites 2017 Women (60 km)
1. Elena Gaddoni (ITA)                         4:03.21,8
2. Christina Kollmann (AUT)                 4:07.24,4
3. Carmen Buchacher (AUT)                 4:11.29,1
4. Maria Cristina Nisi (ITA)                    4:14.00,3
5. Costanza Fasolis (ITA)                      4:14.19,4
6. Sabine Sommer (AUT)                      4:15.40,9
7. Andrea Böttger (AUT)                       4:16.24,8
8. Elisa Gastaldi (ITA)                           4:22.21,9
9. Elisabeth Steger (ITA)                       4:28.57,0
10.Katrin Schwing (GER)                       4:33.19,3
 
The complete ranking list and all times can be found at:

Further information on www.herodolomites.com